#TortaDiMele #SeguiLaMela

20 marzo 2015

Brutti ma Buoni (anche per i nostri amici intolleranti al lattosio)



Sono piccoli dolcetti di mandorle e nocciole, sono chiamati così proprio perché, nonostante un aspetto piuttosto rustico e poco allettante, la forma irregolare ed un colore praticamente anonimo, il loro gusto eè veramente squisito e delicato.
La loro origine (risalente al 1878) è lombarda, e più precisamente di Gavirate, in provincia di Varese.
Vengono prodotti in più varianti (solo con nocciole o mandorle o con entrambe), ma il segreto della loro estrema leggerezza e' dato dalla presenza di molti albumi nella ricetta.
Ma la cosa più importante è che sono facilissimi da preparare. Cominciamo!

Ingredienti (per una teglia di biscotti)
  • 400g di noci (o nocciole) tritate
  • 330g di zucchero
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 pizzico di cannella
  • 5 albumi 
Preparazione
Tritare finemente le noci e metterle da parte.
Unire lo zucchero alla vanillina, alla cannella e alle noci. Delicatamente incorporare gli albumi agli altri ingredienti.
Versare il composto in un pentolino e a fiamma bassa, mescolare continuamente sino a quando avrà assunto un colore ambrato lucido.
Ricoprire una teglia con carta da forno e su di questa, creare dei mucchietti di forma irregolare, assicurandosi di lasciare abbastanza spazio l'uno dall'altro.
Infornare a 160°C per 30 minuti. Abbassare la temperatura del forno a 130°C e far cuocere per altri 10 minuti…. Buon appetito!

18 marzo 2015

Torte Tatin



Se vuoi cucinare la Torte Tatin assicurati di avere in casa Symapthique di Pink Martini

La preparazione di un dolce deve essere accompagnata dalla giusta colonna sonora...
un dessert se capovolto può essere anche più gustoso.





A volte una dimenticanza o una distrazione in cucina possono portare alla nascita di nuovi dolci che diventano famosi nel mondo. La torta di Madame Titin, nata per puro errore, oggi in Francia è un dessert diffusissimo, presente non solo nelle brasseries ma anche nel menu dell' elegantissimo Chez Maxim di Parigi, nonostante sia un dolce dalle origini umili. La leggenda vuole che all’inizio del XX secolo, le due sorelle Caroline e Stephanie Tatin, albergatrici e ristoratici  presso l’Hotel de la Gare, a Lamotte-Beuvronerano e conosciute da tutti per la loro gustosissima torta di mele, inventarono un dolce che sarebbe poi diventato popolare in tutta la Francia. In un giorno particolarmente frenetico, Stephanie (cuoca provetta) dimenticò di rivestire la teglia con la pasta base prima di aggiungervi le mele. Quando se ne accorse non si fece prendere dal panico adagiò la pasta sulle mele, come un coperchio, prima di mettere la torta in forno. Terminata la cottura Stephanie rovescio il dessert su un piatto e i succhi della cottura caramellatisi sul fondo della teglia, si raccolsero intorno alla pasta dorata e friabile. Era nata la Tarte Tatin!Non sappiamo se all’albergo delle sorelle Tatin la preparazione fu accompagnata da qualche musica, ma vi garantiamo che per la buona riuscita del dessert, oltre agli ingredienti è necessario avere alternativamente nelle vicinanze i dischi giusti e un impianto musicale, per i più retrò può andare benissimo il grammofono.

La ricetta e gli ingredienti

Per la pasta base

Pink Martini – Sympathique




200 g di farina biancaUn pizzico di sale100 g di burro30 g di zucchero1 uovo3 cucchiai d’acqua

Per la Farcitura
Il Tempo Delle Mele - Reality




1kg di mele 

Per il caramello
Edith Piaf - La Vie En Rose




115 g di zucchero3 cucchiai di acqua50 g di burro½  bacello di vaniglia 

Il procedimento 

  Preparate la pasta base ascoltando Pink Martini - Sympatique. Setacciate insieme la farina e il sale in un recipiente, quindi incorporatevi il burro e aggiungete lo zucchero.Sbattete leggermente le uova e cantando aggiungetele agli ingredienti secchi insieme a una quantità d’acqua sufficiente ad amalgamare il tutto. Avvolgete l’impasto in un foglio di pellicola per alimenti e mettete in frigorifero per 30 minuti.

  Preparate le mele. Sbucciatele con in sottofondo Richard Sanderson in “Reality” dal film il Tempo delle mele, eliminate quindi  il torsolo e tagliate ognuna in sei parti di dimensioni uguali, per garantire un risultato armonioso. 

Per preparare il caramello assicuratevi di aver cambiato la colona sonora e di essere passati ad Edith Piaf. Sciogliete ora, lo zucchero e il burro nell’acqua. Aprite il ½ bacello di vaniglia, scartate i semi e aggiungetelo agli altri ingredienti.Fate cuocere tutto insieme, fino a ottenere un caramello leggero.Versate le mele a pezzi nella pentola e fate cuocere per 2 – 3 minuti.Stendete quindi la pasta riposata con il mattarello ricavando un disco di diametro superiore alla teglia e appoggiatela sulle mele ripiegando la pasta in eccesso dei bordi all’interno. Infornare per 30 minuti a 180° in modalità ventilata.

Capovolgete la torta su un piatto da portata. Guarnite poi la fetta di torta che servite con una quenelle di gelato alla vaniglia o con della panna montata.

Il risultato sarà “Formidable” servite il dolce con la musica di Stromae.







15 marzo 2015

Torta alle Noci


Leggera ma allo stesso tempo sfiziosa.
La torta alle noci è l'ideale per chi vuole creare un dolce semplice e veloce, buono e dal sapore decisivo.

La Ricetta 

La torta alle noci può essere preparata sia con la pasta frolla fatta in casa, ( se avete molto tempo) sia con quella comprata al supermercato, già pronta all'uso.

Se avete tempo, gli ingredienti per la frolla fatta in casa sono:
250 g di farina
110 g di burro
un uovo
110 g di zucchero a velo

Impastare quindi la farina con il burro tagliato a pezzettini, aggiungere poi l'uovo, lo zucchero a velo e un pizzico di sale.

La frolla andrà lavorata molto bene in modo tale che gli ingredienti si amalgamino bene, finché non sia tutto molto omogeneo.

Creare una palla e avvolgerla nella pellicola trasparente. 
Lasciare riposare in frigo per 30 minuti.

Se invece il tempo è ridotto, oppure non avete voglia di aspettare i 30 minuti di riposo della frolla fatta in casa, 
acquistate una pasta folla al supermercato e tutto sarà più semplice.



Il ripieno

30 g di farina
2 uova
100 g di zucchero
150 g di noci
200 cl di caffè caldo
Per la decorazione ci serviranno i gherigli di noce, il cacao amaro in polvere e dei chicchi di caffè.

La preparazione

Tritare in un mixer le noci e la farina.
In una terrina a parte, sbattere le uova e aggiungere piano piano lo zucchero con il caffè.
Unire al composto il mix di farina e noci ed amalgamare per bene.
Successivamente, prendere la sfoglia e foderare uno stampo precedentemente imburrato e infarinato di circa 20 cm di diametro.
Con l'aiuto di una forchetta, bucherellare il fondo della sfoglia in modo tale che non si secchi troppo.
Versare poi la farcia di caffè e noci.

Cuocere in forno a 190° per circa 30/35 minuti.
Una volta cotta, sfornare e, dopo averla fatta raffreddare, decorare con le noci, il cacao e i chicchi di caffè.

Fidatevi, sarà buonissima :)
#tortadimele




Come sostituire il vostro ragazzo in soli 20 minuti: la ricetta del tortino al cioccolato


La carenza d'affetto non sarà più un problema grazie a questa ricetta! Il tortino al cioccolato è un dolce per veri golosi e pare possa rimpiazzare qualunque ragazzo :)

Quando poi si ottiene l'"effetto speciale" del cuore di cioccolato ancora fuso....il figurone è servito!


Ingredienti per 4 tortini

2 uova
1 tuorlo
90 g di zucchero a velo
150 g di cioccolato fondente
75 g di burro
20 g di farina
cacao in polvere q.b.

Preparazione:

Tagliate il cioccolato a pezzetti e fatelo sciogliere a bagnomaria aggiungendo anche il burro. Nel frattempo montate le uova e il tuorlo finché non diventano ben compatte, unite il cioccolato fuso e lo zucchero a velo continuando a mescolare. Imburrate gli stampini e spolverateli col cacao, in modo da far staccare facilmente il tortino a fine cottura!

Infornate a 180° per 12 minuti! Non uno di più se volete ottenere il cuore scioglievole!

Potete tenere i tortini al cioccolato in congelatore, pronti per essere infornati in ogni momento!

Alla prossima! :)

13 marzo 2015

Zeppole di San Giuseppe



 Un pò di storia....
Le Zeppole di San Giuseppe sono golose frittelle tipiche della tradizione dolciaria napoletana.
Cotte al forno oppure fritte, le zeppole di San Giuseppe, sono tradizionalmente realizzate in occasione della festa del papà e si possono trovare in ogni pasticceria e sulle tavole partenopee e non.
Si racconta che nell’antica Roma il 17 Marzo si celebravano le “Liberalia”, feste in onore delle divinità del vino e del grano.
Per omaggiare Bacco e Sileno, precettore e compagno di gozzoviglie del dio, il vino scorreva a fiumi: per ingraziarsi le divinità del grano si friggevano delle frittelle di frumento.
Per il giorno di San Giuseppe, la fanno da protagoniste le discendenti di quelle storiche frittelle: le zeppole di San Giuseppe.
I friggitori napoletani si esibivano nell’arte del friggere le Zeppole davanti alla propria bottega, disponendovi tutto l’armamentario necessario.
Come la maggioranza dei dolci napoletani anche questo dolce ha origine conventuale, forse nel convento di San Gregorio Armeno, ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore, le famose monache ad ogni festività inventavano un dolce diverso.
Moltissimi dolci napoletani sono costruiti su un contrasto di sapori ed anche le Zeppole di San Giuseppe non si sottraggono a questa regola. Infatti non sono altro che Pasta Choux dal gusto neutro che fa da contenitore ad una dolcissima crema, su cui viene appoggiata un gustosa amarena.
La prima ricetta delle zeppole di San Giuseppe risale al 1837 e la troviamo nel trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti, celebre gastronomo napoletano.
Inoltre il 19 marzo si è sempre celebrata la fine dell’inverno: durante i cosiddetti “riti di purificazione agraria” vengono accesi in molti paesi del meridione dei grandi falò, e preparate grosse quantità di frittelle.
Ma tradizione a parte, oggi le zeppole di San Giuseppe sono presenti in qualsiasi pasticceria ed in ogni periodo dell’anno.

Preparazione
 La procedura si divide in due fasi; una per la creazione dell’impasto delle zeppole e l’altra per quella della farcitura.  

Per la pasta choux:
 Ingredienti

200ml di acqua
100gr di burro
1 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
130 gr di farina
4 uova


Versare in un tegame 200 ml di acqua con il burro, lo zucchero ed una presa di sale; appena l’acqua inizierà a bollire, togliete il tegame dal fuoco e mettete dentro la farina setacciata , mescolando bene e rapidamente.
Rimettete poi il tegame sul fuoco e, a fiamma bassa, mescolate con rapidità con un cucchiaio di legno. La miscela diverrà presto consistente e morbida e si staccherà dalle pareti, formando una palla. Quando sul fondo del tegame si formerà una patina bianca  togliete l'impasto dal fuoco e fate raffreddare.
 Intanto sbattete le uova a temperatura ambiente in un contenitore, quindi rimettere il composto in un tegame e con un cucchiaio di legno aggiungete le uova un po' alla volta e molto lentamente al composto freddo, mescolando energicamente. 
Mettete la pasta in una sacca da pasticcere con bocchetta e formate dei cerchi.
Fate cuocere per 15 minuti a 220° in forno statico (tenete la temperatura a 200° con forno ventilato) evitando di aprire il forno durante la cottura. Trascorsi i primi 15 minuti abbassate la temperatura a 190° e cuocete la pasta choux  per altri 10 minuti, trascorsi i quali potete spegnere il forno e lasciare all'interno i bignè per altri 10-15 minuti con lo sportello aperto.
Per la crema:
Ingredienti

500ml di latte
5 cucchiai di farina
8 cucchiai di zucchero
2 uova
1 bustina di vanillina
1 buccia di limone


Mescolare tutti gli ingredienti insieme aggiungendo poco per volta il latte e mettere sul fuoco senza smettere mai di mescolare con un cucchiaio di legno e non appena il composto diventa solido, togliere dal fuoco e far raffreddare.

Ultimare la lavorazione con la farcitura mediante una sacca da pasticcere sulle zeppole precedentemente ottenute e spolverarle con zucchero a velo!




10 marzo 2015

La Torta Sbrisolona


Simbolo della pasticceria mantovana, questa torta deve il nome alla sua friabilità, alle briciole grandi e piccole che si formano quando viene spezzettata per essere mangiata.
L’origine del dolce è contadina, come testimonia l’uso della farina di mais, ingrediente (povero) fondamentale della ricetta nata a cavallo tra '500 e '600.
Sembra che la si preparasse in un’occasioni speciali, come la nascita di un bambino o una promessa di matrimonio, per poi essere conservata a lungo.
La sbrisolona si nobilitò con l'arrivo alla corte dei Gonzaga che la arricchirono introducendo zucchero, spezie e mandorle.
Nella tradizione lombarda questo dolce era chiamato “torta delle tre tazze” per la stessa quantità, misurata in tazze, dei suoi tre ingredienti principali: farina gialla, farina bianca e zucchero.
Gli ingredienti di oggi sono molto più “raffinati”, la farina gialla è stata sostituita in parte da quella bianca, lo strutto ha lasciato il posto al burro, le nocciole alle mandorle.

La Ricetta - gli Ingredienti
200 g farina bianca 00
200 g farina gialla (quella fine come la farina bianca)
200 g zucchero
100 g burro
100 g strutto
150 g mandorle con la pellicina tagliate grossolanamente
2 tuorli
1 vanillina

Preparazione
Mescola insieme le farine e lo zucchero, la vanillina e le mandorle.
Aggiungi i tuorli, il burro e lo strutto entrambi a temperatura ambiente.
Impasta fino ad ottenere un composto omogeneo ma leggermente “sbricioloso”.
Cospargi una teglia unta di burro e leggermente infarinata con le briciole creando uno strato alto circa 1 cm e mezzo.
Cuoci in forno caldo a 180° fino a doratura. Serviranno circa 25-30 minuti.

Per fare una variante golosa puoi  aggiungere qualche scaglietta di cioccolato fondente!


9 marzo 2015

La Crostata di Mele

Non so se lo sapete, ma questa è proprio la torta che preparava Nonna Papera ai suoi nipotini nei famosissimi fumetti di Topolino.
Quella che metteva fuori dalla finestra per raffreddare.
Così buona che tutti cercavano di rubarne un pezzettino.


La ricetta
Gli ingredienti

420 g. di farina
200 g. di burro
300 g di zucchero
4 tuorli
scorza grattugiata di un limone
sale q.b
4 mele renette
40 g. di uvetta
zucchero a velo
100 g di biscotti secchi
1 bicchiere di Brandy
1 cucchiaio di cannella 

Il procedimento
Il primo passo per realizzare la nostra bellissima crostata è la preparazione della pasta frolla.
Infatti, prendere la farina e disporla su una spianatoia. Mettere al centro il burro a pezzettini, precedentemente ammorbidito e aggiungere lo zucchero, ( non tutto, circa metà della quantità totale), i 4 tuorli e la scorza di limone.
Lavorare per bene tutto il composto fino a che non diventi bello liscio e omogeneo.
Realizzare poi una palla e avvolgerla in un foglio di pellicola trasparente.
Infine lasciarla riposare per un'oretta circa in frigorifero.

Mentre la frolla riposa, iniziamo a preparare il ripieno.
Sbucciare per bene le mele e tagliarle a fettine.
Disponetele a strati in una terrina ampia e aggiungere le uvette con un goccio di succo di limone, in modo tale che non anneriscano.
Aggiungere lo zucchero avanzato.
Unire poco per volta il Brandy e la cannella e mescolare per bene.
Lasciare riposare nella terrina ricoperta dalla pellicola per almeno 40 minuti

Passato il tempo necessario, prendere una teglia, imburrare e infarinare.
Stendere con un mattarello infarinato i 3/4 della pasta frolla.
L'impasto rimanente ci servirà per decorare la torta con le striscioline.
Dopo aver steso la pasta frolla depositarla nella teglia e fare aderire bene ai bordi.
Prendere i biscotti secchi e con l'aiuto di un frullatore o tritatutto, frullarli per bene finchè non siano ben sbriciolati.
Depositarli sul fondo della pasta frolla e adagiate sopra, piano piano, le mele con l'uvetta.
Realizzare quindi delle piccole strisce e coprire la crostata come se stesse creando una griglia.

Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 35/40 minuti finchè la nostra torta non abbia un bel colore dorato.

Una volta cotta, spolverizzare con lo zucchero a velo.

Vi consiglio di non metterla fuori dalla finestra perchè magari passa qualcuno e ve la ruba, come succedeva a Nonna Papera.


Buon appetito e Buona Crostata :)

8 marzo 2015

Dedicato a tutte le donne: La Torta Mimosa.


Curiosità.

Vi siete mai chiesti perchè la mimosa viene riconosciuta e utilizzata come simbolo della Festa della donna?
Se non lo sapete, ve lo diciamo noi.
Nel lontano 1946 le femministe dell'UDI ( Unione Donne Italiane) decisero di preparare la prima festa della donna nel dopoguerra e, cercando un tocco floreale, trovarono la mimosa, un fiore semplice, colorato e assolutamente ( all'epoca) a buon mercato.

"Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne" 


E la Torta Mimosa?

Pare che nacque negli anni Cinquanta a Roma e prende il nome proprio dal fiore, perchè quei pezzettini di Pan di Spagna che la decorano e l'arricchiscono ricordano moltissimo il fiore.
Anche la torta, come il fiore stesso, è diventata il simbolo dolce della festa.

Qui sotto vi lasciamo una ricetta semplice e assolutamente molto gustosa.

Ingredienti 

6 uova
220 g di zucchero
220 g di farina
300 g di crema pasticcera*
200 g di panna montata
1 bustina di vanillina
liquore bianco 
sale q.b

*Crema Pasticcera

4 tuorli d'uovo
100 g di zucchero
40 g di farina
Mezzo litro di latte
vanillina
Scorza di limone

Pan Di Spagna

Il primo passo riguarda proprio il Pan di Spagna.
 Per la realizzazione, unire alle uova e allo zucchero un pizzico di sale in modo tale che il composto sia omogeneo.
Aggiungere poi la farina e la vanillina e versare il tutto in una teglia precedentemente imburra e infarinata.
Cuocere in forno a 180° per circa 25 minuti.
Mentre cuoce, occupiamoci della crema.

Crema Pasticcera

Riscaldare il latte sul fuoco e aggiungere la vanillina.
Versare i tuorli e lo zucchero in una ciotola e mescolare finché non diventi un composto spumoso.
Unire poi la farina e successivamente unire a filo il latte.
Mettere sul fuoco tutto il composto e mescolando, portare a bollore e far poi sobbollire per 3 minuti circa.

Una volta sfornato il pan di Spagna tagliare in tre parti, facendo modo che la più esterna sia a forma di cupola e mettendone un po' da parte per la decorazione, tagliandola a quadratini piccoli.
Bagnare il pan di Spagna con il liquore o latte.

Assembliamo la torta.

Prendere il primo disco e stendere panna montata e crema pasticcera con l'aiuto di un cucchiaio. Porre sopra il secondo disco e procedere allo stesso modo fino al terzo e ultimo disco.
Ricoprire poi il tutto con la crema avanzata.
Infine decorare con i cubetti di pan di spagna avanzati precedentemente.



Il dolce è pronto!
  
Buon appetito e buona festa della Donna! :)

6 marzo 2015

Torta Paesana – Ricetta di nonna Rosetta!



La settimana scorsa mi trovavo nel cuore della Brianza, a casa di una cara amica. Mentre noi chiacchieravamo, sua nonna preparava quella che da queste parti è considerata la più classica delle torte, La Paesana.

Preparato con ingredienti poveri, magari avanzati in dispensa, questo dolce si caratterizza per il suo colore scuro, derivato dal cacao, che  lo porta spesso a essere ricordato col nome di “nera brianzola”. Ma la potrete sentir chiamare anche  Pacianella, Torta dei morti, Torta di pane... non sbaglierete, è sempre lei!

La versione che vi propongo è estremamente semplice, fatta con gli ingredienti che stava utilizzando nonna Rosetta (tutto rigorosamente “a occhio”!), ma potrete aggiungerne altri, come canditi, ameretti, biscotti secchi o quel che avete in casa! 

Suggeriteci tutte le varianti segrete tramandate di generazione in generazione nelle vostre famiglie!


Ingredienti:

-          300 g di pane raffermo
-          1 litro di latte
-          120 g di zucchero
-          2 uova
-          6 cucchiai di cacao amaro
-          80 g di uvetta
-          100 g di pinoli
-          burro q.b.
      -          pan grattato q.b. 


Procedimento:

Spezzettate il pane e mettetelo in ammollo nel latte caldo per qualche ora (almeno 3-4).
Unite le uova, lo zucchero, il cacao amaro, i pinoli e l’uvetta (precedentemente messa a bagno nell’acqua/liquore) e impastate bene il tutto.
Imburrate uno stampo da torta rotondo e spolveratelo con un po’ di pan grattato (il trucco di nonna Rosetta!) per permettere alla torta di staccarsi perfettamente a fine cottura.

Infornate a 180° per 60 minuti.

Lasciate raffreddare la torta paesana prima di servirla!

Piccola curiosità: nel 2014 il comune di Desio ha realizzato una torta paesana lunga 220 metri e 40 centimetri, aggiudicandosi il record!

Buon appetito!




4 marzo 2015

Lo sapevi che "Pollon combina guai" andava ghiotta di cheesecake?

Cheesecake estiva ai frutti di bosco

Un po' di storia
Chi tra voi avrebbe mai immaginato che l’americana Cheesecake non è made in USA? 
E che in realtà potrebbe averla inventata sulla cima dell’Olimpo “Pollon combina guai” con l’aiuto di Eros?
Sì, avete letto bene parliamo proprio di "Pollon" la figlia di Apollo, la ragazzina dai riccioli d’oro che combinava guai ma anche capace di farsi perdonare appena realizzava buone azioni, come quando insegnò a nuotare allo zio Poseidone che doveva partecipare alle Olimpiadi degli dei: lo spronò con tenacia affinché vincesse la gara di nuoto e raggiungesse per primo l’isola di Creta. 
Con che cosa venne premiato il dio del mare a fine gara? Con una medaglia d’oro? Con il nettare d’ambrosia? Assolutamente no! La ricompensa fu una gustosissima fetta di torta al formaggio di pecora ricoperta di miele. 
Le origini della cheescake sono molto antiche, risale infatti al 776 a.c. In quell'anno nell’isola di Delos, agli atleti impegnati nei Giochi Olimpici servivano, come energizzante un dolce con formaggio di pecora e miele. Secondo Callimaco, l’autore greco Egimio, con il suo volume sull'arte di fare torte di formaggio è stato il primo riferimento in letteratura. 
I romani esportarono la ricetta dalla Grecia: Catone il censore nel De Agri Cultura cita la placenta, un dolce realizzato con due dischi di pasta condita con formaggio e miele ed aromatizzata con foglie di alloro.
La versione più moderna della cheesecake nasce negli USA. Il New York cheesecakee è infatti un dolce tipico della tradizione americana, preparato con crema fresca di formaggio.
Nel 1872 un lattaio americano di nome James L. Kraft, nel tentativo di creare il formaggio francese Neufchatel, inventò il formaggio fresco pastorizzato che poi chiamò Philadelphia, come il nome della città dove era stato creato, e nel 1880 iniziò la grande diffusione di questo prodotto e il suo utilizzo per la preparazione della moderna cheesecake.
La versione che vi proponiamo è una cheescake ai frutti di bosco proposta in versione estiva, variante che ci permette di non accendere il forno e di trasferire la cheescake ai frutti di bosco direttamente in frigo. Più facile di così!

La ricetta per 6- 8 persone
Ingredienti:
Biscotti tipo digestive 150 g

Burro fuso 100 g
Ricotta 250 g
Robiola 250 g
Panna fresca 2 dl
Gelatina in fogli 15 g
Zucchero a velo 150 g
Lamponi (q.b)
Mirtilli (q.b)
Fragole (q.b)

La preparazione:
Fase 1
Lavate i ribes, le fragole, i mirtilli e i lamponi e asciugateli delicatamente con carta assorbente da cucina.

Spezzettate grossolanamente i biscotti, sistemateli nel boccale di un robot da cucina e tritateli finemente. Versateli in una ciotola, aggiungete il burro fuso e mescolate con cura.
Versate il composto sul fondo di uno stampo rotondo a cerniera del diametro di 20 cm e livellate bene con il dorso di un cucchiaio. Trasferite in frigorifero.

Fase 2
Preparate la farcia: versate 1/2 dl di panna in un pentolino e scaldatelo a fuoco dolce. Unite la gelatina, ammorbidita in acqua fredda e ben strizzata, e mescolate fino a quando sarà ben sciolta.

In una ciotola lavorate la ricotta con la robiola e lo zucchero a velo e mescolate fino a ottenere un composto soffice e cremoso.
Incorporate la gelatina sciolta nella panna e amalgamate con cura. Montate la panna rimanente e unitela alla crema di formaggio, mescolando delicatamente.
Versate il tutto sulla base di biscotti, livellate la superficie e fate solidificare in frigorifero per almeno 4 ore.
Fase 3
Ornare con i frutti di bosco a piacimento.

καλή όρεξη! (Buon appetito!)