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2 marzo 2015

La Pastiera Napoletana





" E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzeccatorio e che bellezza che se facette! Da dove vennero tante pastiere ecasatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n'asserceto formato"


(Giambattista Basile, La Gatta Cenerentola)



Un pò di Storia


La Pastiera ha origini antichissime, anzi, la storia ci dice che alla base ci sia proprio una leggenda.
Questa leggenda narra che la sirena Partenope, simbolo della città di Napoli, dimorasse nel Golfo tra Posillipo e il Vesuvio, e che, proprio da qui, emergesse ogni primavera per salutare le genti felici che vi abitavano, cantando con voce melodica e armoniosa.
Per ringraziare la sirena dei suoi melodiosi canti, la gente decise di omaggiarla portandole sette doni della natura: farina, ricotta, uova, grano tenero, l'acqua di fiori d'arancio, spezie e zucchero. 
La Sirena gradì i doni e, donandoli agli Dei, questi riunirono e mescolarono tutti gli ingredienti e diedero vita alla prima Pastiera che, sicuramente, a livello di dolcezza, superava la voce della Sirena.


La Pastiera poi entrò nella tradizione cristiana diventando il dolce con cui festeggiare la Santa Pasqua. 
Ancora oggi è presente come simbolo pasquale ed è riconosciuta come simbolo di Pace.

La ricetta

Gli ingredienti

per la frolla:

 3 uova
500 g. di farina
180 g. di zucchero
180 g. di burro o strutto

per il ripieno:

 650 g. di ricotta 
(preferibilmente di pecora, ma va benissimo anche la ricotta normale)
400 g. di grano cotto, anche se è possibile sostituirlo con l'orzo perlato.
L'orzo perlato va messo a bagno la sera prima e poi cotto per 30 minuti.
600 g. di zucchero
1 limone
40 g. di cedro candito
40 g. di arancia candita
50 g. di zucca candita, oppure canditi misti
100 g. di latte
30 g. di burro
5 uova intere più due tuorli
pizzico di cannella
un cucchiaio di acqua di fiori di arancio
bustina di vaniglia


La preparazione

Il primo passo, è la realizzazione della sfoglia. Disponete sul tavolo la farina e lo zucchero a fontana e mettere nel centro il burro ammorbidito, i tre tuorli d'uovo e la buccia di limone grattugiata.
Sbattere le uova nel centro e piano piano incorporare anche la farina, il burro e lo zucchero. 
Quando tutti gli ingredienti saranno amalgamati, lavorare la pasta finchè il colore non sarà uniforme. 
Non andrà lavorata troppo perchè altrimenti perde friabilità.
Far riposare almeno per mezz'ora sotto un canovaccio bagnato e strizzato.

Successivamente, versare in una pentola l'orzo cotto precedentemente, il latte, il burro e la scorza di un limone. 
Mettere sul fuoco e lasciare cuocere per dieci minuti, finchè diventi crema.

A parte, frullare la ricotta, lo zucchero, le uova ( 5 più due tuorli), la bustina di vaniglia, l'acqua con fiori d'arancio ( un cucchiaio) e, se si vuole, la cannella.

Lavorate molto bene tutto l'impasto, deve risultare molto liscio e sottile. Aggiungere poi la buccia di limone grattata e i canditi tagliati a dadini.
Amalgamare con il composto precedentemente realizzato, con l'orzo o grano.

Prendere quindi la sfoglia, se è passata mezz'ora, e distendere l'impasto con l'aiuto di un mattarello.
Ricoprire interamente una teglia di diametro 30 cm, precedentemente imburrata e ritagliare l'impasto in eccesso, realizzando delle striscioline.

Versare tutto il composto nella teglia, livellatelo e ricoprire bene con le strisce di pasta, formando una grata.

Spennellare il tutto con un tuorlo e infornare in forno preriscaldato a 180° finchè la pastiera non assumerà un colore ambrato.
Lasciare raffreddare prima di servire e spolverizzare con lo zucchero a velo.

Consiglio di TortaDiMele:
Sapete che la pastiera è ancora più buona se mangiata qualche giorno dopo???
La tradizione napoletana ci dice che veniva preparata il giovedì e mangiata la domenica di Pasqua.




Provateci!
Buon Appetito!!!

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