Simbolo
della pasticceria mantovana, questa torta deve il nome alla sua friabilità,
alle briciole grandi e piccole che si formano quando viene spezzettata per
essere mangiata.
L’origine
del dolce è contadina, come testimonia l’uso della farina di mais, ingrediente (povero) fondamentale della ricetta
nata a cavallo tra '500 e '600.
Sembra
che la si preparasse in un’occasioni speciali, come la nascita di un bambino o
una promessa di matrimonio, per poi essere conservata a lungo.
La
sbrisolona si nobilitò con l'arrivo alla corte dei Gonzaga che
la arricchirono introducendo zucchero, spezie e mandorle.
Nella
tradizione lombarda questo dolce era chiamato “torta delle tre tazze” per la stessa quantità, misurata in tazze,
dei suoi tre ingredienti principali: farina
gialla, farina bianca e zucchero.
Gli
ingredienti di oggi sono molto più “raffinati”, la farina gialla è stata
sostituita in parte da quella bianca, lo strutto ha lasciato il posto al burro,
le nocciole alle mandorle.
La Ricetta - gli Ingredienti
200 g farina bianca 00
200 g farina gialla (quella fine come
la farina bianca)
200 g zucchero
100 g burro
100 g strutto
150 g mandorle con la pellicina
tagliate grossolanamente
2 tuorli
1
vanillina
Preparazione
Mescola insieme
le farine e lo zucchero, la vanillina e le mandorle.
Aggiungi
i tuorli, il burro e lo strutto entrambi a temperatura ambiente.
Impasta
fino ad ottenere un composto omogeneo ma leggermente “sbricioloso”.
Cospargi
una teglia unta di burro e leggermente infarinata con le briciole creando uno
strato alto circa 1 cm
e mezzo.
Cuoci in
forno caldo a 180° fino a doratura. Serviranno circa 25-30 minuti.
Per fare
una variante golosa puoi aggiungere qualche
scaglietta di cioccolato fondente!
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